Amazon, Google e Alibaba: strategia per “entrare” nelle case
Si chiamano Smart-Speakers ma sono di fatto dei “maggiordomi” ai quali possiamo chiedere di esaudire i nostri desideri. Basta il comando vocale e loro potranno ordinare la spesa, accendere le luci, regolare il termostato, controllare la casa, ecc.
È il business maggiormente d’attualità per i colossi del web. Amazon, Google e Alibaba ci si sono tuffati a pesce e presto invaderanno le nostre case.
Si tratta anche di un colpo mortale che i “big” della rete stanno sferrando alla grande distribuzione. Ma anche di un occhio segreto e sicuro che suggerirà loro i gusti, le abitudini e lo stile di vita di ognuno di noi.
Il prezzo della comodità e dell’automatismo sarà pagato come sempre in posti di lavoro, e nella messa a nudo della nostra vita privata. Davanti a cui tutte le misure prese e adottate per la difesa della privacy divengono ridicole.
Non ci sarà bisogno neppure più di sedersi al pc o di prendere in mano lo smart-phone. I nostri maggiordomi saranno sempre attenti a soddisfare le nostre richieste, restando a tiro di voce. Ordineremo loro di accendere la TV, di cambiare canale. Oltre che a far svolgere tutte quelle azioni manuali necessarie per attivare qualsiasi dispositivo.
Presto arriveranno anche le richieste di manleva da responsabilità inerenti la privacy, come sempre “vestite” da offerta di servizi indispensabili. “Vuoi avvalerti dell’opera del “maggiordomo”? Clicca e autorizza la cessione dei tuoi dati” … . La formula ormai la conosciamo.
Le ripercussioni saranno fortissime su commercio e certamente anche su produzione e terziario.
Il futuro è qui. E incombe in modo pressante. I primi Smart-Speakers sono già in commercio. E qualcuno già li sta usando senza conoscerne le grandi potenzialità. Come chi usa quello di Google unicamente per comandare vocalmente le ricerche online.
La tanto paventata “rivoluzione dei robot” si sta dunque manifestando. Ma non come la Fantascienza ci aveva fatto temere. Loro … i Robot, ci condizioneranno. Ma non con volontà propria ma al servizio dei grandi “padroni del web”.